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19/09/2022
Pubblicazioni economiche

Studio sul comportamento di pagamento in Germania nel 2022

Studio sul comportamento di pagamento in Germania nel 2022
STUDIO SUL COMPORTAMENTO DI PAGAMENTO IN GERMANIA NEL 2022: LE IMPRESE TEDESCHE IN DIFFICOLTA’, SI PREPARANO A UNA NUOVA CRISI

La 6° edizione dello studio di Coface sull'esperienza di pagamento delle imprese in Germania è stato condotto tra luglio e agosto 2022, grazie alla partecipazione di 1070 imprese. Si tratta della 3° edizione svoltasi nel contesto della pandemia di COVID-19 e la prima a tenere conto dell'impatto della guerra in Ucraina e degli effetti sul commercio. Un primo risultato dell'indagine di quest'anno è che il comportamento di pagamento è diventato leggermente più restrittivo: con una crisi del gas all'orizzonte, meno aziende offrono dilazioni di pagamento (71%) rispetto allo scorso anno (74%), le aziende infatti rimangono caute e preferiscono incassare il più rapidamente possibile. Di conseguenza, la preferenza per condizioni di credito più brevi non è cambiata: più della metà delle aziende intervistate ha richiesto pagamenti entro 30 giorni, mentre i termini di credito ultra lunghi (oltre 120 giorni) sono accordati raramente.

Malgrado questa difficile situazione che dura ormai da due anni e mezzo stia facendo sentire i propri effetti, il costo sembra essere relativamente più basso: il numero e la durata dei ritardi di pagamento sono aumentati, ma solo su scala ridotta, e partendo da un livello molto basso. Anche se l’andamento dei pagamenti nel 2022 ha subito un peggioramento rispetto al 2021 e il 65% delle aziende intervistate ha segnalato ritardi nei pagamenti (+6 punti percentuali su base annua), questo livello è ancora inferiore a quello del 2020 e ben al di sotto dei livelli pre-pandemia (82% in media). La durata media dei ritardi di pagamento è aumentata a 28,7 giorni nel 2022 (+1 giorno a/a), dopo una diminuzione di sette giorni su base annua nel 2021. La maggior parte dei settori (ad eccezione degli imballaggi di carta, alimentare, macchinari e automotive) ha registrato un aumento della durata dei ritardi di pagamento. Con una media di 18,4 giorni, le aziende del settore degli imballaggi in carta hanno registrato il tempo di attesa più breve quest'anno, mentre le aziende del settore finanziario sono state le più pazienti, con un ritardo rispetto alla media di 35,0 giorni (ma comunque ancora al di sotto del picco di 35,8 giorni nel settore dei macchinari nel 2021).

Sebbene il comportamento di pagamento rimanga molto positivo, le aziende non sono mai state così pessimiste riguardo alle loro prospettive di business. L’opinione sull’attuale contesto è più o meno neutro - il 23% dei partecipanti ritiene infatti che la situazione della propria attività sia migliore rispetto al 2021; mentre il 22% la considera peggiore: la visione per il 2023 è molto chiara. Il 38% delle aziende intervistate è pessimista per il 2023, mentre solo il 14% è ottimista per il prossimo futuro. Il motivo principale di questa situazione è il forte rischio che le aziende devono affrontare.

I rischi preesistenti, come le interruzioni delle catene di approvvigionamento globale e l'impennata dei costi delle materie prime non energetiche, rimangono la principale preoccupazione per le aziende in termini di prospettive di esportazione nel 2022. Tuttavia, nuovi rischi, in particolare la guerra in Ucraina e le relative sanzioni, oltre all'aumento dei prezzi dell'energia, stanno pesando sul sentiment delle imprese. Il COVID-19 è attualmente un problema minore, sebbene le aziende siano ben consapevoli del rischio economico di qualsiasi ulteriore evoluzione. In relazione a questi rischi, l'attenzione sui mercati internazionali si è spostata. Le aziende tedesche puntano meno su Unione Europea e Regno Unito, e più su paesi extra UE, forse per aggirare le sanzioni contro la Russia.

Inoltre, la Cina ha perso parte della sua popolarità, gli Stati Uniti invece sono tornati ad essere una destinazione chiave per le esportazioni. Con tutti questi ostacoli all'orizzonte, la domanda rimane: in che modo le aziende tedesche hanno resistito alla crisi economica causata dalla pandemia e in che stato si trovano sull'orlo dell'incombente crisi del gas? Negli ultimi 12 mesi del 2021, il 48% dei partecipanti si era avvalsa di sostegni pubblici – nel 2022 la percentuale era ancora del 30% - con il 25% che aveva persino fatto ricorso ad aiuti pubblici negli ultimi 3 mesi prima della loro cancellazione nel giugno 2022. Non è chiaro se queste aziende possano continuare senza misure di sostegno, soprattutto le aziende che utilizzano prestiti garantiti dallo Stato (il 31% dei partecipanti che utilizzano misure di sostegno), poiché questi prestiti richiedono che i rimborsi inizino due anni dopo l'ammissione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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