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16/09/2019
Pubblicazioni economiche

Insolvenze in Europa Centrale e Orientale

Insolvenze in Europa Centrale e Orientale

LA SITUAZIONE RESTA POSITIVA IN UN CONTESTO ECONOMICO GLOBALE SEMPRE PIÙ DIFFICILE

Negli ultimi anni, in Europa centrale e orientale, le imprese hanno beneficiato di una domanda sostenuta, sia a livello domestico che estero. Il contesto macroeconomico favorevole ha avuto effetti sulla solvibilità delle imprese della regione. Le insolvenze medie ponderate per il PIL sono diminuite del 4,2% nel 2018, contrariamente a un aumento delle procedure registrato l’anno prima. Nel 2018 si è assistito a una diminuzione delle procedure di insolvenza in dieci paesi, mentre si registra un aumento solo in quattro. La ripartizione regionale indica un’ampia varietà di dinamiche, che vanno da una diminuzione del 35% delle insolvenze in Ucraina a un incremento del 32% in Croazia.

Le prospettive economiche della regione sembrano tuttavia molto meno ottimiste: il rallentamento della zona euro, l’inasprimento della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e il processo ancora poco chiaro di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea preoccupano gli esportatori a causa del potenziale impatto sia sulle loro attività che sulle economie della regione. Si prevede un rallentamento della crescita nella regione, per la maggior parte dovuto all’impatto, diretto e indiretto, della diminuzione della domanda estera. Secondo le stime, la crescita media della regione dovrebbe raggiungere il 3,6% nel 2019 e il 3,2% nel 2020.
Poiché le economie dell’Europa centrale e orientale sono molto aperte verso i mercati esteri, l’indebolimento della domanda esterna non si ripercuoterà solamente sui tassi di crescita, ma gradualmente anche sulle statistiche di insolvenza. A tal proposto, i settori fortemente esposti ai mercati esteri ne risentiranno, come l’industria automobilistica e tutte quelle che forniscono parti e componenti, in particolare i settori della chimica e dei metalli. Anche i trasporti ne saranno colpiti, principalmente i paesi con una forte presenza sui mercati esteri, come Polonia, Paesi Baltici, Ungheria e Romania. Ad esempio, quest’anno in Polonia è stato già registrato un aumento delle procedure nel settore dei trasporti.

Neanche la parte domestica è libera da vincoli. La regione continua a registrare un forte incremento dei salari, favorendo i consumi delle famiglie, a scapito delle imprese. La carenza di manodopera è diventata l'ostacolo più significativo per le attività delle imprese, limitando la potenziale espansione. I ritardi di pagamento continuano a destare preoccupazione con il rischio che si trasformino in insolvenze. Malgrado negli ultimi anni il settore della vendita al dettaglio abbia beneficiato di una buona attività economica (alimentato principalmente dai consumi delle famiglie), le imprese del settore hanno registrato alcune insolvenze. L'elevata concorrenza, i bassi margini e la pressione sui salari sono alcuni degli ostacoli che impediscono alle imprese di beneficiare a pieno dell'ultima accelerazione economica. Probabilmente si registreranno ancora insolvenze nei settori spinti dalla domanda dei consumatori, soprattutto nelle imprese più piccole, che devono affrontare sfide più difficili rispetto ai loro concorrenti più grandi.

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