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28/09/2016
Rischio Paese e Studi economici

Studio 2016 sul comportamento di pagamento delle imprese in Marocco: il prolungamento dei tempi di pagamento e il rallentamento dell’economia vann...

Studio 2016 sul comportamento di pagamento delle imprese in Marocco: il prolungamento dei tempi di pagamento e il rallentamento dell’economia vann...
  • Il 2016 si presenta come un anno difficile per l’economia marocchina, a causa del rallentamento del settore agricolo
  • Nonostante la resilienza dell’economia, salvo per l’agricoltura, si evidenzia un prolungamento dei tempi di pagamento in tutti i settori; le imprese intervistate prevedono una stagnazione dell’attività
  • I tempi delle piccole imprese sono più brevi rispetto a quelli delle grandi aziende
  • I ritardi nei pagamenti continuano a rappresentare un freno alle assunzioni e agli investimenti

L’economia marocchina sta rallentando ma la domanda e gli investimenti resistono

Nel 2016, l’economia marocchina dovrebbe registrare un rallentamento, dopo un miglioramento del 4,5% circa nel 2015. Quest’anno il calo della produzione di cereali di oltre il 70% dovrebbe limitare il PIL del paese a un tasso di crescita prossimo al 2%. Come mostrano i dati del primo trimestre, questo rallentamento è proseguito nel secondo trimestre con un tasso di crescita annualizzato dell’1,4%. Tuttavia, mentre il settore agricolo ha subito una contrazione, il valore aggiunto delle imprese non agricole, è aumentato del +2,5% nel primo e nel secondo trimestre 2016.

Come nel 2015, quest’anno Coface ha intervistato 208 imprese marocchine sul comportamento di pagamento e sull’evoluzione della congiuntura. L’indagine rivela che le imprese marocchine constatano un rallentamento dell’economia. Più della metà di quelle intervistate (55%) avverte una stagnazione dell’attività e il 28% dichiara un peggioramento del contesto economico, mentre il 39% prevede un’evoluzione positiva della congiuntura nel paese.

La domanda continua a giocare un ruolo trainante nell’attività. I consumi delle famiglie sono saliti al 2,7% nel primo trimestre 2016 (2,3% nel 2015), prima di registrare un lieve calo nel secondo trimestre. Nel 2016, gli investimenti dovrebbero aumentare del 5% in media annuale: infatti, il 52% delle imprese afferma di voler investire, confermando così la previsione.

Focus su agricoltura, produzione manifatturiera e servizi

Il settore agricolo continua a registrare un calo sensibile (-12,1% nel secondo trimestre, dopo una diminuzione del 9% nel primo trimestre). L’assenza di precipitazioni nel 2016 sta generando una forte contrazione della produzione di cereali, causando una riduzione del 70%. L’incremento della produzione ortofrutticola ha parzialmente compensato questa contrazione. Inoltre, le performance positive della pesca consentono di limitare il crollo del PIL agricolo.

L’industria manifatturiera e quella estrattiva sono leggermente ristabilite nel secondo trimestre 2016 (+3,2%), dopo un aumento del 2,9% nel primo trimestre. Tale progresso è attribuito al miglioramento delle performance delle industrie agroalimentari, meccaniche e chimiche.

Il settore dei servizi ha registrato una crescita del 2% nel primo trimestre 2016, dopo uno 0,9% nel 2015. Ad eccezione dei servizi legati alle attività finanziarie e assicurative (in calo dello 0,3%), gli altri settori delle attività terziarie hanno registrato una crescita positiva.

Ritardi di pagamento in aumento: le imprese marocchine subiscono un rallentamento

In seguito al rallentamento dell’attività, nel 2016 i tempi di pagamento hanno la tendenza ad allungarsi. Mentre nel 2015 lo studio Coface mostrava che il 30% delle imprese intervistate ha riportato un intervallo tra i 30 e i 60 giorni nel periodo intercorso tra la data di emissione della fattura e il pagamento, nel 2016 il loro numero non supera il 24%. Per contro, il numero delle imprese che ha dichiarato tempi di pagamento superiori a 90 giorni è in aumento, in particolare per le imprese il cui cliente finale è il settore pubblico.

Il 48% delle imprese marocchine del campione, facenti parte del settore privato, registra tempi di pagamento costanti. Tuttavia, la percentuale di imprese che dichiara un miglioramento del comportamento di pagamento è sensibilmente in calo. Inoltre, secondo l’indagine le imprese che dichiarano i tempi più lunghi sono quelle che percepiscono maggiormente la stagnazione dell’attività. Queste sono più numerose nel 2016 rispetto al 2015 (55% del campione contro il 40,3%).

I tempi medi di pagamento variano in funzione del settore di attività delle imprese. Mentre i settori della distribuzione, dell’edilizia e delle opere pubbliche si caratterizzano per tempi superiori a 90 giorni (più del 57% per le attività commerciali e la distribuzione e il 55% per costruzioni e opere pubbliche), altri settori come i servizi alle imprese e l’agroalimentare presentano tempi inferiori a 90 giorni, persino a 60 giorni per l’agroalimentare. Le costruzioni e le opere pubbliche rientrano in quei settori la cui evoluzione dei tempi è più evidente tra il 2015 e il 2016; tale deterioramento influisce sulla liquidità delle imprese del settore. Anche i settori del commercio e della distribuzione sono colpiti da un peggioramento dei tempi con un aumento di più del 23% delle imprese che dichiara in media oltre 120 giorni di tempi.

Il settore dei servizi alle imprese, il terzo più rappresentato nel campione, è tra i pochi ad osservare un miglioramento. Il numero di imprese che registra tempi inferiori ai 30 giorni è aumentato del 3,8% mentre le imprese soggette a tempi superiori ai 120 giorni sono meno numerose (in calo del 5,6%). Allo stesso modo, i ritardi di pagamento sono inferiori alla media, mentre la liquidità è migliorata per il 20% di esse. Tuttavia, quest’anno il settore potrebbe risentire dell’incertezza che sta interessando l’economia marocchina, dal momento che il 56% delle imprese prevede una stagnazione dell’attività.

Le grandi imprese e il settore delle costruzioni osservano i ritardi di pagamento più lunghi

Mentre i tempi di pagamento tendono ad allungarsi, si evidenzia un miglioramento nel numero in media dei giorni di ritardo, riconducibile all’entrata in vigore nel 2014 della legislazione sui tempi di pagamento. Si nota che le grandi imprese sono più propense ad accumulare i ritardi più lunghi rispetto alle piccole entità. Le imprese che registrano i ritardi maggiori sono quelle dei settori delle costruzioni e dei servizi alle imprese.
Anche l’analisi di Coface fa riferimento all’impatto dei ritardi sulla stabilità finanziaria e sulle prospettive delle imprese. Meno prolungamento è il ritardo, meno ne risentono i flussi di cassa. Analogamente, le imprese che registrano ritardi superiori ai 30 giorni hanno problemi di liquidità. Infine, per un certo numero di imprese, le previsioni sulla liquidità rimangono stabili, indipendentemente dai ritardi, ciò significa che tengono in considerazione i comportamenti di pagamento dei propri clienti e creano riserve a fronte dei potenziali ritardi.
I ritardi di pagamento, così come il prolungamento dei tempi, si riflettono sulla capacità di investimento delle imprese. Infatti, alla domanda sulle ragioni che impediscono alle imprese di investire, le aziende che registrano i ritardi maggiori indicano problemi di finanziamento. Le imprese la cui durata media dei ritardi si attesta tra i 30 e i 60 giorni dichiarano prospettive economiche negative come fattore principale.

 

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