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15/07/2020
Pubblicazioni economiche

Stati Uniti: insolvenze d'impresa a due velocità

Stati Uniti: insolvenze d'impresa a due velocità

La pandemia di COVID-19 ha colpito duramente gli Stati Uniti, lasciando un pesante segno sia dal punto di vista economico che umano. La brusca interruzione dell'attività volta al contenimento della diffusione del coronavirus da marzo in poi ha provocato una contrazione del 5% su base annua nel 1° trimestre 2020, il calo più forte registrato dal 2008, nonché un aumento del tasso di disoccupazione. L'economia è già in recessione1, ma si prevede un calo del PIL ancora più forte nel 2° trimestre. La riapertura graduale, avviata negli Stati Uniti a maggio, dovrebbe consentire all'economia di riprendersi a poco a poco. Nel suo scenario di base, Coface stima una contrazione del PIL del 5,6% nel 2020, prima di riacquistare il 3,3% nel 2021. La ripresa dell’epidemia in diversi stati - tra cui Texas, Florida e California - a giugno, che rallenterà o addirittura invertirà il processo di riapertura, espone questa previsione a significativi rischi al ribasso.

Il duplice shock economico di offerta e domanda ha già provocato un calo importante dei ricavi delle imprese, facendo pressione sul flusso di cassa. Questa situazione dovrebbe comportare un incremento del numero di imprese non più in grado di adempiere ai propri obblighi finanziari, spingendole al fallimento. Analogamente alla tendenza europea2, i dati ufficiali dell'Ufficio Amministrativo dei Tribunali degli Stati Uniti per il 1° trimestre e le pubblicazioni attese dell'American Bankruptcy Institute (ABI) per aprile e maggio, suggeriscono un calo del numero totale dei fallimenti da febbraio. Questo trend è dovuto in particolare alle dichiarazioni di fallimento del capitolo 7 (cfr. riquadro 1).

Questa tendenza, si osserva un aumento del numero di aziende richiedente protezione contro i fallimenti nel capitolo 11, che preannuncia una crescita generale dei fallimenti dalla seconda metà del 2020 in poi. Data l'entità dello shock e la fine graduale delle misure di supporto, Coface prevede un aumento del 43% dei fallimenti delle imprese tra la fine del 2019 e la fine del 2021 negli Stati Uniti. La salute dei bilanci aziendali aggregati evidenzia che i settori aerospaziale, distribuzione, auto ed energia sono i più vulnerabili. Coface stima che il numero di imprese “zombie”, che continuano a operare nonostante solvibilità e redditività precarie, è aumentato nell'ultimo decennio e pari a oltre il 6% delle aziende nel 2019. Queste società potrebbero anche essere portate al fallimento nei prossimi mesi. Con un maggior numero di imprese obbligate a indebitarsi per far fronte alle perdite di fatturato, alla minaccia di vedere moltiplicarsi queste imprese in difficoltà, si aggiunge quella del fallimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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