Delocalizzazione della produzione post-pandemia: un’opportuna per i paesi dell’Europa centrale e orientale?

Di seguito i principali punti chiave dello studio Coface
Un contesto favorevole
Negli ultimi anni, il commercio esterno e l’inclusione nelle catene di approvvigionamento erano già aumentati per i paesi dell’Europa Centrale e Orientale, rafforzati dalla decisione della maggior parte dei suoi paesi di aderire all'Unione Europea (UE) nel 2004.
Grandi risorse
- Manodopera qualificata
- Prossimità geografica con l’Europa occidentale
- Basso costo della manodopera
- Infrastrutture relativamente buone
- Contesto imprenditoriale stabile
- Miglioramento della produttività mediante un maggiore utilizzo dell’automazione e della «robotizzazione»
Diversi settori interessati
- L’industria automobilistica, pilastro dell’industria in questa regione. Ma anche la produzione di macchinari, prodotti chimici e apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché i settori dei trasporti e dello stoccaggio
- Nuove opportunità: l’esternalizzazione di servizi grazie alla digitalizzazione e un ampio bacino di talenti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Alcuni investimenti sono necessari:Affinché la regione ottenga una posizione favorevole, sono necessari nuovi investimenti, soprattutto in termini di automazione e digitalizzazione.
Grzegorz Sielewicz, Economista di Coface per la regione Europa centrale e orientale, e autore di questo studio, è disponibile per ulteriori informazioni.
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