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03/05/2017
Rischio Paese e Studi economici

Costruzioni in Francia: l’attuale ripresa potrebbe essere effimera

Costruzioni in Francia: l’attuale ripresa potrebbe essere effimera
  • Continuano a diminuire i mancati pagamenti nel settore delle costruzioni: -6,8% nel 2016, -7,7% nel 2017,secondo le previsioni di Coface
  • Nel 2018 il trend rischia di invertirsi
  • A fronte dell’aumento dei tassi, la capacità di acquisto di un immobile di una famiglia potrebbe diminuire di una superficie che va da i 18 m² ai 25 m² tra il 2016 e il 2018
Calo dei mancati pagamenti in virtù dei tassi bassi

Dopo il periodo 2008-2014 segnato da un continuo aumento dei mancati pagamenti delle imprese delle costruzioni (+4,2% medio per anno, 137.520 casi), riparte l’attività del settore, aiutata dalla ripresa della fiducia delle famiglie e da tassi di interesse storicamente bassi. Questa tendenza positiva (aumento della messa in opera in cantiere, dei permessi di costruzione e dei tassi di margine delle imprese) spiega la recente decisione di Coface di migliorare la valutazione del settore valutandola a «rischio medio»1.

Nel 2016 si è visto un calo² significativo dei fallimenti nel settore delle costruzioni: -6,8%, rispetto al -2,6%, dell’insieme dei settori in Francia. Il miglioramento più importante riguarda gli artigiani : i piastrellisti (-16,3%), gli idraulici (-15,1%) e rivestimenti (-14,1%).

Il settore delle costruzioni nel 2017 dovrebbe conoscere una nuova diminuzione dei mancati pagamenti del -7,7%. Il modello di previsione di Coface (fondato sullo scarto di un trimestre tra le oscillazioni dei mancati pagamenti e quelle del clima di fiducia da un lato, e uno scarto di 4 mesi tra i mancati pagamenti e le dinamiche dei tassi d’interesse dall’altro) si basa sulla fiducia delle imprese del settore, che dovrebbe continuare a ristabilirsi, e a fine anno su una ripresa graduale del tasso medio dei prestiti al 2%. Un rischio da non sottovalutare: il tasso potrebbe aumentare bruscamente in caso di un’accresciuta incertezza legata alle elezioni presidenziali e legislative, intaccando il comportamento d’acquisto immobiliare (in particolare, in caso di vittoria di Marine Le Pen).

Nel 2018, il calo della capacità di acquisto di alloggi si attesterà a 18 m²

La capacità di acquisto di alloggi non è mai stata così elevata dal 2003. Tra il 2012 e il 2017, la metratura acquistabile per una famiglia media è passata da 54 m² a 79 m², sotto l’influenza positiva della diminuzione dei tassi d’interesse di 2,5 punti percentuali e l’aumento dell’8,8%, ma anche sotto l’influenza negativa dell’aumento dei prezzi dei nuovi alloggi dell’8,8%.

Se la crescita del settore sembra dimostrata per il 2017, nel 2018 la ripresa dei tassi potrebbe ridimensionare le prospettive d’acquisto delle famiglie. Nel suo scenario principale, Coface prevede una perdita della capacità di acquisto di 18 m² rispetto al 2016, ossia una riduzione della metratura acquistabile a 61,1 m² che corrisponde al livello medio del 2012. Ciò è il risultato di molteplici cambiamenti previsti per il 2018: una stabilità della durata dei prestiti a 17,5 anni, un aumento dei redditi reali medi delle famiglie dell’1,5%, un aumento dei prezzi del nuovo del 3% e un tasso d’interesse medio del 3%.

Secondo lo scenario alternativo, la metratura acquistabile potrebbe diminuire ulteriormente a 53,8 m², al livello del 2010, a seguito di una diminuzione degli acquirenti che approfittano dei tassi ancora bassi. In questo caso, l’aumento dei prezzi del nuovo del 5,5% e un tasso medio del 3,6% intaccheranno la crescita della domanda di beni da parte dei privati, che rilancerà una dinamica in crescita dei mancati pagamenti nel settore.

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