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28/10/2019
Rischio Paese e Studi economici

Agroalimentare: in un’economia mondiale segnata dalle tensioni protezioniste cosa riserva il futuro?

Agroalimentare: in un’economia mondiale segnata dalle tensioni protezioniste cosa riserva il futuro?

Al centro delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, il settore agroalimentare mondiale risente del forte impatto sul mercato delle materie prime, in particolare quello della soia. Coface ha condotto un’analisi dettagliata sulle tendenze future di questo mercato.

Particolarmente strategico, l'agroalimentare (insieme alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione) è uno dei settori al centro della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. In risposta all’aumento dei dazi doganali annunciato dal governo Trump, le autorità cinesi hanno adottato di recente alcune misure per vietare tutte le importazioni di prodotti agroalimentari provenienti dagli Stati Uniti.

Tensioni commerciali e calo dei prezzi della soia

Le oscillazioni dei prezzi della soia mostrano chiaramente la situazione. Alimento di base ampiamente utilizzato sia come mangime che per il consumo umano, come mais o grano, il prezzo della soia ha registrato una forte volatilità e una tendenza al ribasso.

Grazie al suo modello statistico che consente di prevedere i prezzi di alcune materie prime, Coface stima che i prezzi della soia registreranno un calo del 9% nel 2019 rispetto all’anno precedente, a causa delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti e della grave epidemia di peste suina africana (PPA). Quest’ultima ha costretto molti produttori di carne di maiale cinesi ad abbattere gran parte del bestiame per evitare la diffusione e di conseguenza acquistare meno soia per il mangime. Questa situazione ha avuto un impatto diretto sulla produzione mondiale di carne di maiale, di cui la metà viene prodotta in Cina. I consumatori cinesi dovranno pertanto scegliere altre proteine animali come pollame e carne bovina, generando un aumento della domanda per i grandi esportatori mondiali, tra cui Argentina e Brasile.

Altra conseguenza delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina sul settore agroalimentare globale è la trasformazione delle «rotte di esportazione» per alcune materie prime, come soia e carne di maiale. Sebbene alcuni dei principali produttori ed esportatori di soia nel mondo, come Brasile ed Argentina, potrebbero trarre qualche beneficio dalla situazione a medio termine, i rischi per l’intero settore agroalimentare rimangono elevati.

Altri rischi che pesano sulle prospettive del settore agroalimentare globale

Oltre al contesto protezionistico mondiale sopracitato, esistono altri rischi potenziali per le imprese agroalimentari, come l’epidemia di peste suina africana o il bruco legionario d’autunno che minaccia il mercato mondiale del mais. Altro rischio strutturale per questo settore è legato alle condizioni climatiche, potenzialmente dannose per le colture, come i gravi periodi di siccità o il fenomeno El Niño.

L’agroalimentare anche se fortemente colpito dal contesto economico mondiale segnato dalle tensioni protezioniste, è spesso un settore chiave negli accordi di libero scambio, come testimonia l’accordo recentemente siglato tra Unione europea e MERCOSUR. 

I governi spesso negoziano questi accordi allo scopo di facilitare il commercio di prodotti che vanno a beneficio del loro settore agroalimentare nazionale. Tuttavia, gli agricoltori non necessariamente sostengono questi accordi che vengono accolti con crescente scetticismo da parte dell’opinione pubblica, generando talvolta ritardi nella ratifica degli accordi di libero scambio da parte delle autorità pubbliche.

 

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Antonella VONA

Direttore Marketing & Comunicazione
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