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09/06/2020
Pubblicazioni economiche

Studio sui pagamenti in Cina nel 2020: aumentano i ritardi di pagamento a causa del Covid-19

Studio sui pagamenti in Cina nel 2020: aumentano i ritardi di pagamento a causa del Covid-19

Lo studio 2020 Coface sui pagamenti delle imprese in Cina analizza il comportamento di pagamento di oltre 1.000 aziende cinesi a fine 2019. I dati sono stati compilati raccolti nel quarto trimestre, quindi non tengono conto dell'impatto della pandemia da COVID-19 sull’economia del Paese. Nonostante questa premessa, il sondaggio mostra un deterioramento dei comportamenti di pagamento già nel 2019, facendo presagire un contesto di attività difficile anche per il 2020. Coface prevede che la crescita diminuirà all'1,0%, il livello più basso in 30 anni; data la storica correlazione tra attività economica e ritardi di pagamento, si attende quindi un forte peggioramento nel 2020.
I termini di pagamento medi sono rimasti stabili a 86 giorni nel 2019. Tuttavia, la percentuale di intervistati che ha dichiarato di aver offerto termini di pagamento medi superiori a 120 giorni è aumentata al 23% nel 2019, al 20% nel 2018 e al 12% nel 2017. In pratica, il 50% degli intervistati offre termini di pagamento superiori a 120 giorni. Anche i ritardi di pagamento hanno subito un peggioramento: la percentuale di imprese soggette a ritardi superiori ai 120 giorni è passata dal 31% nel 2018 al 37% nel 2019. Ancora più preoccupante è la percentuale di intervistati che ha registrato ritardi di pagamento prolungati (oltre i 180 giorni) che superano il 10% del loro fatturato annuo, aumentata al 27% nel 2019, rispetto al 21% nel 2018. Quando i ritardi rappresentano una quota importante del fatturato annuo totale, il flusso di cassa di un’impresa può essere a rischio, aspetto critico soprattutto in caso di shock esogeni come il COVID-19.

Coface prevede un incremento dei mancati pagamenti e delle insolvenze tra i settori che hanno registrato un aumento dei rischi di flusso di cassa nel 2019. I settori con la più alta percentuale di ritardi che rappresentano oltre il 10% del fatturato annuo sono l'edilizia (30%), i trasporti (30%), l’energia (29%) e l’auto (28%). Le TIC hanno registrato l’aumento più forte di ritardi a causa delle interruzioni dovute alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, con un peggioramento dei ritardi a 12 giorni, raggiungendo così i 102 giorni. Tutti i settori sono esposti a questi rischi, ma i settori che sono entrati in crisi con una migliore situazione hanno maggiori possibilità di mantenere la propria attività.

Le imprese potrebbero riscontrare difficoltà rispetto all’anno scorso per resistere all’impatto dello shock da COVID-19: il 40% degli intervistati ha dichiarato di non aver fatto ricorso a strumenti di gestione del credito per mitigare i rischi di liquidità nel 2019, mentre solamente il 17% ha fatto ricorso all’assicurazione del credito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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