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21/01/2015
Pubblicazioni economiche

Panorama Medio Oriente e Nord Africa: quali progressi dopo la Primavera Araba?

Panorama Medio Oriente e Nord Africa: quali progressi dopo la Primavera Araba?

Dopo un periodo di disordine sociale e politico in seguito alla cosiddetta “primavera araba” a fine 2010, come appaiono le performance economiche del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA)? Le richieste sociali ed economiche dei manifestanti hanno portato a una valutazione economica più solida in questi paesi?

Nella regione MENA, esiste da sempre una divergenza nella performance economica tra paesi importatori ed esportatori di petrolio, che ha influito sulla situazione politica e sociale. Nonostante le proteste e le spinte al cambiamento sin dall’inizio delle rivolte nel mondo arabo, tali differenze nelle performance economiche sembrano essere incrementate. Il PIL dei paesi esportatori di idrocarburi è aumentato da 4 volte quello dei paesi importatori nel 2010 a quasi 5 volte nel 2013. Il PIL dell’Arabia Saudita, il più alto nella regione, è tre volte circa quello dell’Egitto.

La situazione attuale varia in base ai paesi. Le economie del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) continuano a registrare tassi di crescita relativamente alti, ma ancora al di sotto della performance di crescita media tra il 2000 e il 2010. Gli attivi di conto corrente e fiscali rimangono ampi. Tuttavia, i disordini sociali e politici crescono in alcuni paesi come Iraq, Siria, Yemen e Libia influenzandone negativamente l’economia.

Gli esportatori di petrolio hanno diversificato con successo le proprie economie in altri settori differenti dagli idrocarburi come le costruzioni, il turismo, i trasporti, l’auto ecc. Tuttavia, in termini di bilancio e proventi da esportazioni, queste economie continuano a dipendere principalmente dal settore degli idrocarburi. Pertanto, il calo persistente nei prezzi del petrolio potrebbe pesare sugli investimenti dei settori non-idrocarburi, finanziati dalle entrate da idrocarburi. In tal senso, ci sono ancora alcune sfide che questi paesi devono affrontare. Gli importatori di petrolio devono affrontare rischi di tensioni politiche e disordini regionali maggiori. L’afflusso più ingente di rifugiati dalla Siria oltre ad un contesto socio-politico in peggioramento nella regione potrebbe influire negativamente sul contesto economico, esaurire le risorse dell’economia e ridurre il volume degli scambi.

Panorama si focalizza sul settore degli idrocarburi per i paesi del CCG e su quello tessile per la regione del Nord Africa, in particolare Tunisia e Marocco poiché per entrambe le regioni questi settori rappresentano i driver principali della crescita economica e dell’occupazione. Malgrado gli sforzi in atto per sostenere le industrie dei non idrocarburi, i paesi regione del CCG dipendono ancora dal settore degli idrocarburi in termini di esportazioni ed entrate di bilancio. Nella del CCG, i proventi da idrocarburi ammontavano in media al 74% del totale delle esportazioni e circa l’83% delle entrate governative totali nel 2013. Così la diversificazione è ancora un sfida. Un ulteriore calo del prezzo del petrolio, i conflitti regionali, la domanda più bassa dalla Cina sembrano rappresentare le maggiori fonti di rischio nel settore.

Sia la Tunisia che il Marocco danno priorità allo sviluppo del settore tessile e abbigliamento. In Marocco, il settore tessile è la principale fonte di occupazione di manodopera industriale con il 40%, in Tunisia è il maggior esportatore e fornisce il 7% dell’occupazione totale. I primi clienti delle imprese del tessile-abbigliamento in questi paesi sono i marchi europei, che determinano un rischio in caso ripresa stagnante dell’Europa occidentale. Ci sono anche altre criticità quali esigenza di innovazione, accesso alla finanziamenti e incertezza politica.

Panorama valuta anche gli ultimi trend dei settori delle costruzioni, del turismo e dell’auto nella regione MENA allo scopo di valutare i possibili rischi aziendali.

pubblicazione
SOMMARIO:
  • Quali progressi dopo la “primavera araba”?
  • Valutazioni per i settori principali
  • Altri settori
  • Interviste a Belhassen Gherab e Haitham Alkhazaleh

 

 

 

 

 

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