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03/05/2017
Pubblicazioni economiche

Insolvenze nelle costruzioni in Francia: i tassi di interesse sono la chiave

Insolvenze nelle costruzioni in Francia: i tassi di interesse sono la chiave

Dopo il calo del 2014, si moltiplicano i segnali di ripresa nel settore delle costruzioni; anche le insolvenze d’impresa sono in diminuzione. Le famiglie francesi sono più orientate verso il mattone in virtù del loro potere d’acquisto mai stato così elevato dal 2003, grazie soprattutto ai tassi di interesse storicamente bassi. Ma l’aumento dei tassida inizio anno, se dovesse proseguire, potrebbe nel breve periodo contrarre le prospettive di acquisto delle famiglie. Così, se le insolvenze d’impresa nelle costruzioni continueranno a diminuire entro la fine dell’anno (-7,7% in media nel 2017 secondo Coface), la capacità di acquisto delle famiglie comincerebbe a ridursi da 9 m2 a 2 m2 nelle nuove costruzioni nel 2017. Coface prevede un calo delle capacità d’acquisto da 18 m2 a 2 m2 tra il 2016 e il 2018; significherebbe ritornare nuovamente ai livelli del 2012 in soli due anni.

LA RIPRESA ATTUALE POTREBBE ESSERE SOLO MOMENTANEA

Il settore gode di tassi bassi: con un aumento delle insolvenze d’impresa del 4,2% in media all’anno, 137.520 imprese del settore delle costruzioni hanno dichiarato il fallimento tra il 2008 e il 2014, circa un terzo delle insolvenze totali in Francia (415.000). La tendenza si è invertita significativamente nel 2016 con un calo delle insolvenze del 6,8%, in particolare per l’artigianato (grafico 1 del Panorama).

I miglioramenti più importanti riguardano gli idraulici (-15,1%) e i piastrellisti (-16,3%) che rappresentano rispettivamente il 7% e il 3,6% delle insolvenze totali del settore. Anche le agenzie immobiliari (4% delle insolvenze del settore) hanno beneficiato di questa ripresa (-14,8%). Il mercato della vendita di vecchie abitazioni è meno dinamico (+5,6% nel 2016) rispetto a quello delle vendite di nuovi immobili (+20,6%), secondo il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. Gli artigiani che si occupano della grande manodopera edilizia (pavimentazione, falegnameria, rivestimenti) direttamente implicati nella costruzione di nuove abitazioni registrano in media dei cali più forti. Allo stesso tempo, il tasso di margine delle imprese del settore ha subito un miglioramento del 5,3% in un anno alla fine del terzo trimestre 2016. A fine 2015, era del 23% secondo la Federazione francese dell’edilizia.

Di conseguenza, questa ripresa dell’attività ha generato un aumento dei tassi di utilizzo delle capacità di produzione nel settore: 86,1% in media nel 2016 contro l’84,3% nel 2015 (ma lontano dal 92,5% in media tra il 2001 e il 2008). La situazione è leggermente migliorata, assicurando 6,8 mesi di lavoro agli attori del settore in media. A febbraio 2017, le messe in cantiere e i permessi edilizi sono aumentati rispettivamente del 13% e del 14,4% in dodici mesi. Queste dinamiche positive hanno portato Coface a riclassificare a rischio medio la valutazione di rischio credito del settore edilizio a marzo 2017.

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