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18/07/2016
Pubblicazioni economiche

Africa sub-sahariana: colpita ma non affondata

Africa sub-sahariana: colpita ma non affondata

Debolezza della crescita mondiale caratterizzata soprattutto dal rallentamento della Cina, crollo dei prezzi delle materie prime. L’Africa sub-sahariana non è risparmiata dalla tempesta globale e cerca di mantenere la crescita contro venti e maree. I produttori di materie prime sono i più colpiti. La capacità di adattamento a tali shock è fondamentale perché questi paesi possano perseguire lo sviluppo, tanto più che le condizioni di finanziamento sono fortemente deteriorate.

Alcuni di essi hanno preso decisioni rapide, apportando aggiustamenti politiche più restrittive, altri invece hanno avuto maggiori difficoltà a riconoscere l’insostenibilità delle proprie politiche economiche. La Nigeria per esempio, dopo aver tentato invano di resistere alle pressioni al ribasso sulla valuta, dal 20 giugno ha deciso di adottare un regime di cambio più flessibile.

Oggi l’Africa sub-sahariana, terra di opportunità, ha ancora il vento in poppa? Gli shock congiunturali potrebbero ostacolare la traiettoria di queste economie e cancellare il potenziale di crescita? In effetti, questi venti sfavorevoli dovrebbero persistere nel breve periodo, nonostante la stabilizzazione relativa dei prezzi delle materie prime, osservata da inizio anno. Sebbene il futuro del continente sia ostacolato, senza nascondere l’esistenza di fragilità (infrastrutture, governo, stabilità politica…), l’Africa sub-sahariana è ben lontana dal naufragare. Negli ultimi anni, anche i paesi più fragili hanno punti di forza dal punto di vista strutturale; potrebbero essere favoriti nel medio termine, offrendo così prospettive attrattive per le imprese alla ricerca di opportunità, pronte a mollare gli ormeggi e tentare l’avventura.

In particolare, il potenziale dei consumi privati, sullo sfondo di una potenza demografica, appare molto incoraggiante in Nigeria, Angola, Ghana e Sudafrica, offrendo reali possibilità di espansione alle imprese, soprattutto nei settori delle vendite al dettaglio, e pur in presenza di una diversificazione dei prodotti e gamma dovessero essere lenti. La moltiplicazione dei centri commerciali, costruiti da compagnie africane ma anche straniere, testimonia la fiducia da parte degli investitori. Inoltre, il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), in pieno sviluppo, aprono orizzonti promettenti proprio in questi paesi. Le reti di telefonia si moltiplicano, i tassi di penetrazione della telefonia mobile, in aumento ma ancora lenta, lasciano intravedere un forte margine di evoluzione. Il mercato africano delle TIC è perciò più attrattivo dal momento che numerosi servizi vengono offerti via mobile (finanziari, commerciali, agricoli…), offrendo così agli abitanti delle regioni rurali l’opportunità di avere accesso a numerosi servizi di cui altrimenti sarebbero privi. Un’Africa sub-sahariana colpita quindi…ma non affondata! 

  • Panorama
    Studio: Africa sub-sahariana, colpita ma non affondata
  • Una rotta sulla crescita difficile da tenere
  • I consumi delle famiglie: tutte le vele spiegate?
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