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06/12/2016
Rischio Paese e Studi economici

L’economia tedesca nel 2017: Stabile, ma non sostenuta

L’economia tedesca nel 2017: Stabile, ma non sostenuta

I segnali per lo sviluppo economico futuro della Germania sono promettenti, con un alto livello di stabilità. Le previsioni di Coface di una solida crescita giungono inaspettate. Ci si attende il Prodotto Interno Lordo (PIL) all’1.8% per quest’anno. I principali fattori di crescita per il 2017 saranno ancora una volta i consumi privati, alimentati principalmente dagli alti livelli di occupazione registrati dal paese. I rischi per l’economia tedesca potrebbero provenire dal fronte export. Per il 2017 si attende che il  commercio globale abbia una crescita moderata e rischi specifici latenti in alcuni dei maggiori paesi di riferimento per le esportazioni tedesche – come  la vicina Brexit e le economie di Cina e Stati Uniti. Per di più l’impatto economico che avrà l’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti non è ancora chiaro. Le esportazioni tedesche cresceranno solo del 2.3% nel 2016 e del 3.4% nel prossimo anno.

Meno insolvenze, ma maggiori perdite

In questo contesto, Coface prevede che la pressione delle insolvenze al ribasso continuerà, per il quinto anno consecutivo, in un susseguirsi di record al ribasso (con una riduzione del fatturato di circa 21.000 euro). Ci si aspetta che questo trend al ribasso continui lentamente. Quest’anno dopo una riduzione del 5%, Coface prevede per il 2017 un ulteriore calo dei fallimenti del 4.2%.
Nonostante le prospettive positive, il totale dei sinistri con procedura di fallimento potrebbe crescere ulteriormente, dato che molti settori, specialmente tra le grandi imprese, sono oggetto di crescenti pressioni dai competitor, costi e margini di profitto. Fino ad Agosto 2016 ci si attendeva che le procedure di fallimento potessero chiaramente superare quelle del primi otto mesi del 2015. Con un volume di circa venti miliardi di euro, sono più alte del 70% rispetto ai crediti dell’anno precedente. La ragione risiede nel fatto che ci sono maggiori insolvenze tra le grandi imprese, come Steilmann e Unister, nonostante il decrescente numero di insolvenze in valore assoluto. I procedimenti per insolvenza vedono un aumento particolarmente importante tra liberi professionisti, servizi scientifici e tecnici,  per arrivare a circa 8 miliardi di euro, in imprese non edilizie, circa 4 miliardi di euro e nel settore del commercio, per più di 2 miliardi di euro. I sinistri crescono significativamente nell’Agrofood, anche se l’ammontare in sospeso era relativamente ridotto in termini di volume (a circa 500 milioni di euro).
”Le prospettive stabili dell’economia tedesca non comportano che le imprese in Germania possano abbassare la guardia nel 2017. Ci sono dei rischi esterni che potrebbero avere un impatto particolarmente negativo sull’economia del paese orientata all’export. Inoltre, dopo le faticose riforme della Grande Coalizione, non possiamo attenderci nuove misure di politica economica su vasta scala da parte del prossimo governo. Queste incertezze dissuaderanno le compagnie dal prolungare i loro investimenti al di là di limiti gestibili nel prossimo anno” spiega Mario Jung, Economista Coface per il Nord Europa.

Il tasso di crescita delle esportazioni tedesche rallenta dalla seconda metà del 2015

Nel 2015 per le esportazioni di beni tedeschi (nonostante un altro anno record misurato sul volume delle esportazioni) i tassi di crescita si sono decisamente contratti dalla seconda metà dell’anno. Nel primo trimestre del 2016 e per la prima volta dall’autunno 2010 l’aumento delle esportazioni tedesche si è arrestato, a causa del leggero declino nel volume del commercio mondiale. Da tenere in considerazione che si è lontano da una ripresa dinamica. Nella prima metà del 2016, sia il commercio mondiale che le esportazioni tedesche sono state particolarmente deboli. Gli esportatori tedeschi hanno registrato un leggero miglioramento nel secondo trimestre, dovuto a una leggera ripresa del commercio mondiale. Le esportazioni tedesche mostrano una spropositata forte reazione alle vicissitudini del commercio mondiale, in particolare in casi di boom o recessione economica.

Per il 2017 le prospettive per le esportazioni tedesche sono cautamente ottimistiche. I rischi di recessione sono presenti nei paesi importanti per il commercio tedesco. Un’analisi delle prospettive per 2017, per i più importanti paesi di riferimento per l’export tedesco, mostra un trend più debole rispetto al 2016. Circa il 60% delle esportazioni tedesche sono rivolte a questi paesi.

Il rallentamento dell’economia in quattro dei cinque più importanti paesi di riferimento sarà di particolare importanza. Per la Gran Bretagna, il terzo più grande paese di riferimento, Coface attende un significativo calo della crescita, in diminuzione dall’1.9 allo 0.9%, in gran parte dovuto alla Brexit. Si prevede che ciò possa seriamente avere un impatto sulle esportazioni tedesche. In Cina ci si attende un rallentamento della crescita – stessa sorte per il pessimismo negli Stati Uniti – al momento i più importanti paesi clienti della Germania, che contano per quota di circa il  9% dell’export totale. La Francia, il secondo maggiore destinatario delle esportazioni tedesche, nel 2017 potrebbe soffrire di un’altra leggera battuta d’arresto nella crescita economica.

Questo impatto negativo sarà in parte compensato dal leggero miglioramento della prospettiva economica per i restanti paesi del gruppo dei maggiori 10, in aggiunta a una chiaramente più alta crescita attesa per i paesi emergenti e in via di sviluppo – che contano per circa il 30% delle esportazioni tedesche.

Consumi privati, principale traino dell’attività

“Le solide prospettive di crescita per l’economia tedesca sono principalmente dipendenti dall’andamento dinamico dei consumi privati” spiega Mario Jung. “La spesa per i consumi privati domestici accelererà ulteriormente nel 2017, per raggiungere il 2.0% - in crescita dell’1.9% nel 2015 e dell’1.6% nel 2016. In prospettiva, la crescita media dei consumi privati tra il 2006 e il 2014 è stata solo dello 0.8% e la crescita della economia tedesca è stata principalmente dipendente dalle esportazioni nette.” Nel 2017, l’impulso alla crescita proveniente dalle esportazioni nette potrebbe essere fiacca e con un leggero rallentamento. Coface prevede che questo forte dinamismo della spesa in consumi privati assicurerà una crescita del prodotto interno lordo dell’1.7%, contribuendo per due terzi (o l’1.1 punti percentuali).

Le elezioni del 2017: come andrà a finire la Grande Coalizione?

I partiti della coalizione di governo è improbabile che escano indenni dalle elezioni del prossimo anno. Secondo le analisi, sia l’Union che il SPD hanno avuto un punteggio più basso rispetto a quello raggiunto nelle ultime elezioni parlamentari del settembre 2013. Sono inferiori anche ai risultati delle indagini fatte nell’anno 2015/2016.

Il quadro complessivo per il futuro del Governo Federale riflette stabilità e solo il rinnovo della Grande Coalizione potrebbe essere una sorpresa. Tutte le indagini disponibili mostrano che la Grande Coalizione ha un margine sicuro di ottenere una maggioranza assoluta, mentre non c’è maggioranza per ogni altra coalizione dei due partiti, anche se l’alleanza tripartitica di SPD, Left Party e The Greens, che è stata voluta da alcuni gruppi, potrebbe avere una piccola chance di ottenere una maggioranza assoluta.

Una Grande Coalizione ridotta – come la probabilità che AfD abbia un potere politico addizionale nel Bundestag – potrebbe ostacolare il consenso politico. Per la prima volta dal 1953, sei gruppi parlamentari, che coprono uno spettro politico realmente ampio, avranno una rappresentanza nella Bundestag. Per di più, come leader (Merkel per la Union e Gabriel per il SPD) sono tutto fuorché indiscussi, il raggiungimento di progetti per una ampia riforma sotto la prossima Grande Coalizione – inclusi quelli della politica economica e sociale – diventerà sempre più difficile.

Questi rischi potenziali per lo sviluppo della politica in Germania potrebbero incrementare le incertezze politiche nella Unione Europea, con conseguenze aggiuntive sulla formazione di un consenso a livello dell’Unione Europea.

ALLEGATI

Insolvenze, per settore, nei primi otto mesi del 2016 (anno su anno, in percentuale), e nell’intero anno 2015 (differenza rispetto al 2014, in percentuale)

 

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