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31/05/2019
Rischio Paese e Studi economici

Insolvenze d’impresa in Francia: le microimprese toccano il fondo

Insolvenze d’impresa in Francia: le microimprese toccano il fondo

Malgrado il movimento dei «gilet gialli» abbia influito sulle insolvenze d’impresa ad inizio anno, lo scemare di questa mobilitazione e la resilienza della crescita economica hanno influenzato positivamente lo stato di salute finanziario delle imprese francesi a marzo e aprile.

Coface stila il report delle insolvenze d’impresa che, tra gennaio ed aprile 2019, hanno visto un aumento dello 0,8% (pari a 18.227 casi).

Si osservano due periodi distinti, segnati dal movimento dei “gilet gialli” a inizio anno. A gennaio, infatti, il numero di imprese entrate in procedura fallimentare è aumentato del 9,3%. Marzo e aprile sono stati migliori, con un calo del 4% circa rispetto allo stesso periodo del 2018.

Sempre più numerose le nuove imprese

Contando le iniziative dei micro-imprenditori, il numero di nuove imprese create in Francia nei primi quattro mesi dell’anno riflette un certo dinamismo economico. Sono state, infatti, create 265.827 imprese, con una crescita del 19,5% rispetto al 2018. Escludendo l’autoimprenditorialità, l’aumento resta comunque considerevole, pari a +10% con 137.571 imprese create.

Coface prevede tuttavia che questi dati positivi avranno un impatto importante sul numero delle insolvenze future, dal momento che una impresa su due non sarà più attiva cinque anni dopo la sua creazione, con una media di insolvenze intorno agli 81 mesi.

Le microimprese sono le prime a risentire dell’inversione del ciclo economico

Particolarmente penalizzate dal rallentamento economico di inizio anno, le microimprese - che rappresentano l’83% delle imprese insolventi - sono l’unica categoria a registrare un incremento delle insolvenze. Anche il settore dei servizi alla persona ne risente, rispecchiando la minore fiducia (5 punti al di sotto della sua media storica) da parte delle famiglie francesi, in linea con le loro prospettive in termini di disoccupazione e di potere d’acquisto.

Solo i settori delle costruzioni e dell’agroalimentare ne escono bene. Tutti gli altri principali settori assistono a un continuo aumento delle insolvenze che, secondo il modello di previsione Coface, dovrebbero registrare un incremento dell’1,7% nel 2019.

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