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13/11/2023
Pubblicazioni economiche

Studio sui pagamenti in Francia nel 2023

Studio sui pagamenti in Francia nel 2023
RITARDI DI PAGAMENTO Più LUNGHI E FREQUENTI, CON LE PICCOLE IMPRESE PIù COLPITE

L'analisi Coface sui pagamenti delle imprese, condotta lo scorso luglio su un campione di 630 aziende, ha rivelato che offrire termini di pagamento ai clienti è una pratica consolidata adottata da oltre il 97% delle imprese francesi, indipendentemente dal settore e dalle dimensioni dell'azienda. Le microimprese concedono dilazioni molto più brevi, probabilmente a causa di una situazione di liquidità generalmente più limitata che non consente loro la flessibilità delle aziende più grandi. I termini medi di pagamento in Francia (48 giorni) sono più lunghi rispetto ad altri paesi europei in cui Coface ha condotto studi similari, in particolare la Germania; comunque, sempre più brevi rispetto ai tempi concessi in Asia. 

Malgrado dilazioni di pagamento relativamente lunghe, almeno l'82% delle imprese ha registrato ritardi di pagamento da parte dei propri clienti negli ultimi 12 mesi. La maggior parte ha dichiarato che i ritardi di pagamento si sono verificati con maggiore frequenza e per periodi più lunghi rispetto all'anno precedente. Un fattore importante che influisce sui ritardi di pagamento è la dimensione dell'azienda: il 70% delle microimprese e delle PMI ha evidenziato un allungamento dei ritardi di pagamento, anche se devono già far fronte a ritardi medi più lunghi. I risultati sono tanto più preoccupanti in quanto la metà delle PMI ha dichiarato che i ritardi hanno un impatto "molto importante" o "critico" sulla propria liquidità. Il deterioramento del comportamento di pagamento delle aziende è evidente nei numeri delle insolvenze, in netto aumento da inizio anno e persino superiori ai livelli pre-Covid. Mentre il 50% delle imprese prevede che il numero di ritardi di pagamento rimarrà stabile nei prossimi 12 mesi, un terzo di esse stima invece una frequenza maggiore. Indipendentemente dalle dimensioni dell'azienda, pochissimi intervistati prevedono una diminuzione dei ritardi di pagamento.

Per quanto riguarda i rischi attuali, le risposte differiscono notevolmente a seconda che l'azienda esporti all’estero o che operi esclusivamente sul mercato francese. Le risposte al sondaggio riguardanti il mercato francese si riferiscono maggiormente ai problemi di assunzione e alle condizioni di finanziamento (costi e accesso). Gli esportatori, invece, sono particolarmente sensibili ai rischi legati alla domanda globale, alle catene di approvvigionamento e ai prezzi delle materie prime. A livello settoriale, le aziende del settore dei servizi hanno citato soprattutto difficoltà di assunzione, mentre quelle del settore industriale hanno segnalato più frequentemente problemi legati ai costi delle materie prime e ai rischi delle catene di approvvigionamento. I principali rischi identificati dalle aziende del settore delle costruzioni sono stati i prezzi delle materie prime (ad esclusione dell’energia), i problemi di assunzione e, naturalmente, il costo e l'accesso ai finanziamenti. In un contesto geopolitico globale incerto e favorevole al nearshoring e al friendshoring, il 12% delle aziende intervistate ha dichiarato di aver già delocalizzato almeno in parte le proprie attività. Il fenomeno non è affatto trascurabile, poiché la percentuale supera il 20% se si includono anche le aziende che stanno valutando questa ipotesi.

Scarica questa pubblicazione : Studio sui pagamenti in Francia nel 2023 (1,36 MB)

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Antonella VONA

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