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15/09/2023
Pubblicazioni economiche

Studio sui pagamenti 2023 in Germania: ritorno a tempi difficili

Studio sui pagamenti 2023 in Germania: ritorno a tempi difficili

L'ultima edizione dell'indagine sui comportamenti di pagamento delle imprese in Germania fornisce una panoramica su come sono cambiati i comportamenti di pagamento e le pratiche di gestione nell'ultimo anno. A differenza del 2022, l'ultima analisi rivela uno scarso impatto di eventi eccezionali come la pandemia di COVID-19 o l'inizio della guerra in Ucraina e la conseguente pressione sui prezzi delle materie prime. Lo studio evidenzia un effetto di normalizzazione, con i dati sui pagamenti per il 2023 che tornano ai livelli pre-pandemia. Ancora una volta, un numero maggiore di aziende ha concesso dilazioni di pagamento nel 2023 (79% degli intervistati), un dato paragonabile a quello del 2019 (81%).

In Germania, la tendenza generale legata ai ritardi di pagamento a breve termine è rimasta stabile: più della metà delle aziende intervistate ha chiesto di effettuare i pagamenti entro 30 giorni nel 2023, mentre i gravi ritardi di pagamento (120 giorni o più) rimangono rari. I dati sui ritardi di pagamento mostrano quanto le misure di sostegno del governo abbiano aiutato le imprese negli ultimi anni. Infatti, ora che quasi tutte le misure di sostegno legate alla COVID-19 sono state revocate e l'impatto dei sussidi energetici si è stabilizzato, il numero di imprese che dichiara ritardi di pagamento si è normalizzato, persino aumentato fino a raggiungere una quota del 76% nel 2023 (grafico 1), significativamente più alta rispetto al periodo 2020-2022, ma mai elevata come nel 2019 (85%). In particolare, il numero è superiore ai livelli pre-pandemici nei settori dell’automotive, dei trasporti e delle TIC. La durata media dei ritardi di pagamento è aumentata a 30,1 giorni nel 2023 (+1,4 giorni rispetto al 2022), rimanendo comunque ampiamente al di sotto della media pre-pandemica di 39,7 giorni. La maggior parte dei settori (ad eccezione di legno, costruzioni e tessile/abbigliamento) registra un incremento della durata dei ritardi di pagamento. Con una media di 22 giorni, le aziende del settore della carta e dell'imballaggio hanno registrato i ritardi più brevi quest'anno, mentre le aziende del settore finanziario sono state le più pazienti, con un ritardo medio di 39,2 giorni.

PROSPETTIVE POCO FAVOREVOLI E AUMENTO DELLE STRATEGIE DI RIDUZIONE DEI RISCHI

I comportamenti di pagamento restano relativamente buoni malgrado questo peggioramento; tuttavia, le imprese sono pessimiste sulle loro prospettive commerciali. La percezione della situazione attuale è particolarmente negativa quest’anno, dal momento che solo il 13% degli intervistati ritiene che la propria situazione sia migliore rispetto al 2022, al contrario il 41% la ritiene peggiore. Anche le prospettive per il 2024 sono poco rosee. Solo il 20% degli intervistati stima un miglioramento della propria impresa, mentre il 28% si prepara a prospettive ancora più negative. Malgrado l’impatto dei grandi rischi straordinari, come le interruzioni delle catene di approvvigionamento globali, sia diminuito, il numero di rischi che colpisce simultaneamente le imprese è in aumento. In tal senso, la Germania ha perso consenso come buona sede per il business rispetto al 2022, mentre Stati Uniti ed Europa dell’Est ne hanno guadagnato in popolarità. Anche la Cina è diventata leggermente più attraente, malgrado il suo sostegno sia rimasto a un livello fortemente basso se paragonato agli anni precedenti.

Questo è anche il risultato delle strategie di riduzione dei rischi delle imprese tedesche, che tentano di diminuire la propria dipendenza da singoli paesi, fornitori o clienti. Quest’anno, il 12% delle imprese intervistate ha già optato per il "de-risking" (l’attenuazione dei rischi), con il settore del tessile che risulta il più colpito da questo fenomeno. Nel corso dei prossimi tre anni, il 25% delle imprese tedesche intervistate in occasione del sondaggio, prevede di utilizzare una strategia "de-risking" per le proprie attività.

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