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18/10/2023
Pubblicazioni economiche

Barometro rischio paese e settoriale 3° trimestre 2023

Barometro rischio paese e settoriale 3° trimestre 2023
GLI INDICATORI MACROECONOMICI MESSI ALLA PROVA DAL DETERIORAMENTO MICROECONOMICO

Il calo pressoché continuo dell'inflazione negli ultimi mesi, in un contesto di allentamento dei prezzi delle materie prime, unito a mercati del lavoro vivaci e a una dinamica salariale ancora solida, ha riacceso le speranze di un atterraggio morbido dell'economia globale. Ormai scontate, o quasi negli Stati Uniti, tali speranze si stanno facendo strada in Europa, dove la situazione energetica è molto più rassicurante rispetto a un anno fa e dove i disegni di legge di bilancio suggeriscono - per il momento - solo un timidissimo inasprimento dei vincoli fiscali. La Cina, che preferisce percorrere la strada più lunga per rimediare agli eccessi del passato, subirà un rallentamento significativo (+4% nel 2024, dopo il +4,5% di quest'anno) ma continuerà a essere uno dei principali motori di un'economia mondiale ancora convalescente. Pertanto, lo spettro della recessione si sta allontanando, come mostrano le curve dei rendimenti sempre meno invertite nella maggior parte delle economie avanzate.

Sebbene il quadro economico generale sia indubbiamente migliorato rispetto a un anno fa, Coface non condivide questa lettura estremamente ottimista della situazione. Al di là dei rischi già citati più volte, alcuni dei quali continuano a intensificarsi (stabilità finanziaria, rischi sociali e politici - aggiornati in questa nuova edizione del barometro), va tenuto presente che la lotta all'inflazione è ancora in corso, o addirittura prossima al suo culmine: a parte il settore energetico, l'inflazione rimane ben al di sopra degli obiettivi target delle banche centrali, mentre la situazione sul mercato petrolifero è si è ulteriormente inasprita dopo gli attacchi in Israele. Meglio rinunciare a interpretare i segnali nelle curve dei rendimenti, rese illeggibili dall'intervento delle banche centrali nell’arco di quasi 15 anni, e riconoscere che l’appiattimento repentino delle curve dei rendimenti recentemente osservato va attribuito soprattutto alla correzione delle (deboli) aspettative del mercato in termini di politica monetaria (una svolta che continua ad allontanarsi) e alla rivalutazione del rischio sovrano in un contesto di emissioni obbligazionarie record, e non tanto ad una vera propensione al rischio motivata da una prospettiva di crescita più favorevole. Tra l'altro, i mercati azionari tendono al ribasso (nell’ordine del 5% da inizio agosto nella maggior parte dei mercati) e gli utili delle imprese sono stati complessivamente rivisti al ribasso.

È qui che risiede il principale rischio per la macroeconomia nel breve e medio termine: mentre gli elevati livelli di redditività e liquidità delle imprese hanno permesso alle economie avanzate di resistere ai forti venti contrari degli ultimi trimestri, l'accelerazione delle insolvenze osservata negli ultimi mesi, fra contrazione delle disponibilità liquide, deterioramento dei margini e aumento degli oneri finanziari, minaccia ora il circolo virtuoso del calo della sinistrosità, la tenuta dell'occupazione e i risparmi delle famiglie. Questo potrebbe avere un impatto maggiore di quanto inizialmente previsto sulla domanda finale e di conseguenza sulla crescita globale. In altre parole, non sono le imprese a dipendere dal clima economico, ma è la macroeconomia che deriva dalla microeconomia. I rischi per le nostre previsioni di crescita globale per il 2024 (+2,2%, dopo il +2,4% di quest'anno - significativamente inferiori agli scenari di consenso) rimangono quindi essenzialmente al ribasso, in particolare nelle economie avanzate.

In questo contesto, Coface ha rivisto 7 valutazioni di rischio paese (2 riclassificazioni in positivo e 5 declassamenti) e 33 valutazioni di rischio settoriale (17 riclassificazioni in positivo e 16 declassamenti), a dimostrazione di una certa stabilità delle aspettative di Coface per i prossimi 18 mesi, in un contesto fortemente volatile e incerto.

 

 

 

 

 

 

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