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13/02/2023
Pubblicazioni economiche

Barometro Rischio Paese e Settoriale 4°T 2022

Barometro Rischio Paese e Settoriale 4°T 2022

DA UN ECCESSIVO PESSIMISMO A UN ECCESSIVO OTTIMISMO

Il 2023 inizia con buone notizie sul fronte macroeconomico. Grazie a un autunno e a un inizio inverno anomali dal punto di vista climatico - notizia meno buona - l'Europa sembra essere sfuggita a una recessione ormai quasi certa. La maggior efficienza in tutti i settori e il rallentamento dell'attività hanno fatto il resto, consentendo un forte calo dei prezzi dell'energia e determinando quindi una provvidenziale decelerazione dell'inflazione. La prospettiva di una ripresa dell’attività in Cina nella seconda metà dell'anno, seppur molto incerta, alimenta le speranze che l'economia globale possa uscire dall'attuale crisi. Questo è bastato perché i mercati finanziari si scatenassero, in particolare in Europa: azioni, obbligazioni, credito, ecc., ora sotto gli occhi degli investitori, rassicurati dal fatto che lo scenario peggiore è per il momento scongiurato.

Tuttavia è meglio non cedere a facili entusiasmi. Le sfide che l'economia globale ha affrontato lo scorso anno rimangono rilevanti e la crisi multidimensionale che stiamo vivendo non è destinata a scomparire: frammentazione geopolitica, crisi energetica, cambiamento climatico, rischi epidemici, ecc. La trasformazione del mondo sta accelerando e generando rischi, a volte estremi, che rischiano di compromettere gli scenari centrali.

Nel breve periodo, il rischio principale risiede nel perdurare dei due principali fattori alla base dell'attuale ottimismo. Data l'influenza della Cina sui mercati delle materie prime (petrolio e gas naturale liquefatto), conciliare la ripresa dell'economia cinese con un calo dell'inflazione concomitante, diffuso e finora immacolato sembra relativamente illusorio. Ancor più se si considera che l'inflazione core sta decelerando solo leggermente e in molti paesi è ancora in aumento. L'attesa pausa a cavallo dell'estate nel processo di inasprimento monetario orchestrato dalle principali banche centrali non poteva quindi che essere transitoria, così come il sollievo momentaneo.

In questo contesto, Coface ha apportato poche modifiche alle valutazioni rischio paese (5) e a quelle settoriali (16). Nell’insieme, si conferma la tendenza al declassamento. (cfr. pag. 16).

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