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12/06/2023
Pubblicazioni economiche

Barometro Rischio Paese e Settoriale 2° Trimestre 2023

Barometro Rischio Paese e Settoriale 2° Trimestre 2023

Il 2023 è iniziato con grande entusiasmo, ma non sarà l’anno che tutti gli esperti si aspettavano. Sebbene sia prematuro trarre conclusioni definitive, i primi mesi del 2023 hanno comunque confermato alcune tendenze: 

  • l’inflazione non tornerà facilmente al target del 2% nei paesi avanzati
  • le banche centrali non faranno da “pivot” da qui a fine anno
  • la sola revoca delle restrizioni sanitarie non consentirà alla Cina di giocare un ruolo trainante per l’economia globale

La recessione tangibile registrata dalla Germania a inizio anno - e nella quale il paese è tuttora sprofondato - e le turbolenze registrate dall'inizio di marzo nel settore finanziario - per il momento limitate alle banche regionali statunitensi - potrebbero aggiungersi alla lista delle illusioni perdute. Questi eventi ci ricordano due elementi essenziali che il mercato aveva perso di vista: l’accesso a un’energia abbondante e a basso costo rimane fondamentale per il funzionamento del sistema economico mondiale, e la politica monetaria ha effetti più diretti sulle valutazioni degli asset e sulla stabilità finanziaria rispetto ai prezzi al consumo.

Le prospettive macroeconomiche e finanziarie fino alla fine del 2024 restano strettamente legate all'andamento dell'inflazione e alla risposta monetaria delle principali banche centrali. Mentre l'inflazione di base scenderà solo in modo molto graduale e marginale finché i mercati del lavoro rimarranno sotto pressione, il rischio di una ripresa dell'inflazione complessiva nella seconda metà dell'anno sembra allontanarsi, e con esso il rischio di un ulteriore, e certamente eccessivo, inasprimento da parte delle autorità monetarie. L'entità e la natura della ripresa cinese - molto meno vigorosa del previsto e trainata principalmente dai servizi - insieme ai livelli record delle scorte di gas naturale in Europa e a un mercato petrolifero ancora adeguatamente rifornito, suggeriscono che la seconda metà del 2023 e l'inverno del 2024 saranno molto meno complicati sul fronte energetico. Ciò fa sperare in una significativa ripresa dell'attività in Europa (soprattutto Germania e Regno Unito) nel 2024, che compenserebbe il forte rallentamento previsto negli Stati Uniti, determinando una crescita globale stabile in media per l'intero anno (+2,3%, dopo il +2,2% del 2023).

Le previsioni Coface rivedono una serie di rischi al ribasso, primo fra tutti l'approvvigionamento energetico e il credito, le cui interruzioni rischiano di vanificare anche le aspettative più ottimistiche.

In questo contesto, Coface ha rivisto 15 valutazioni paese (13 valutazioni in positivo e 2 declassamenti) e 26 valutazioni settoriali (13 valutazioni in positivo e 13 declassamenti), evidenziando un significativo miglioramento delle prospettive, in un contesto che rimane comunque molto difficile e incerto.

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