ita-IT
25/05/2023
Rischio Paese e Studi economici

Studio Coface sul comportamento di pagamento delle imprese in Cina: ritardi di pagamento in calo nel 2022.

Studio Coface sul comportamento di pagamento delle imprese in Cina: ritardi di pagamento in calo nel 2022.

LE IMPRESE PREVEDONO UNA CRESCITA ECONOMICA PIU' VIGOROSA NEL 2023

  • Lo studio realizzato da Coface sul comportamento di pagamento in Cina mostra che nel 2022 meno imprese hanno dovuto affrontare ritardi di pagamento - il 40% degli intervistati nel 2022 contro il 53% nel 2021. Inoltre, il ritardo medio è sceso da 86 a 83 giorni.
  • Anche il numero di imprese che ha registrato gravi ritardi di pagamento è diminuito
  • La chimica sembra il settore più vulnerabile, con il 34% degli intervistati che ha segnalato gravi ritardi superiori al 10% del fatturato. Anche il settore del legno sta vivendo una tendenza simile, passando dallo 0% al 20% tra il 2021 e il 2022.
  • Nel 2022, la pandemia - e i conseguenti lockdown – sono stati i principali fattori che hanno colpito le imprese cinesi. Da quando il governo ha abbandonato la politica "zero-Covid", la percentuale di imprese che prevede un incremento delle vendite e della liquidità è aumentata, portando un certo ottimismo al contesto economico per il 2023.
  • Coface stima una accelerazione della crescita del PIL cinese tra il 4% e il 5% nel 2023.

Bernard Aw, economista per la regione Asia-Pacifico di Coface, commenta: «Sebbene nel 2022 le imprese abbiano affrontato un rallentamento economico legato all'ondata di Omicron e al rigido lockdown che ne è seguito, i termini di pagamento si sono allungati nel corso dell'anno. Le aziende cinesi hanno dovuto mostrarsi più flessibili dal momento che i loro clienti avevano bisogno di più tempo per effettuare i pagamenti a causa della scarsa liquidità e delle restrizioni alla mobilità che hanno ostacolato gli iter di pagamento. I termini medi di pagamento sono passati così da 77 giorni nel 2021 a 81 giorni nel 2022.
Dal momento che le imprese hanno offerto termini di pagamento più lunghi, sono anche meno quelle che hanno segnalato ritardi di pagamento nel 2022: la percentuale di segnalazioni infatti è passata dal 53% nel 2021 al 40%, il livello più basso degli ultimi cinque anni.
Quanto al futuro, gli intervistati sono sempre più ottimisti sulle prospettive economiche per i prossimi 12 mesi dopo che il governo cinese ha abbandonato la politica zero-Covid a fine 2022. La percentuale di imprese che prevede una crescita economica più vigorosa è aumentata dal 68% nel 2021 all’84%.»

Aumento del rischio per i settori della chimica e del legno, sotto pressione anche le costruzioni

Il numero di imprese soggetto a gravi ritardi di pagamento superiori al 2% del fatturato annuo è in calo: dopo un incremento significativo nel 2021 con segnalazioni da parte del 64% degli intervistati, la percentuale è scesa al 36%, il dato più basso dal 2016. Secondo l’esperienza di Coface, dal momento che l'80% dei pagamenti prolungati non viene mai pagato, la liquidità di un'azienda è considerata a rischio quando questi costituiscono una percentuale del fatturato annuo superiore al 2%. Nel 2022, il 34% degli intervistati dell'industria chimica ha affermato che i gravi ritardi rappresentavano oltre il 10% del proprio fatturato, con un incremento di 8 punti percentuali rispetto al 2021, il tasso più alto tra i 13 settori oggetto di analisi. Anche la stabilità finanziaria degli operatori del settore del legno ha subito un peggioramento: le imprese del settore hanno infatti registrato maggiore importo di insoluti (40% rispetto al 33% del 2021). Dopo una politica rigida con regole più restrittive di finanziamento nei confronti delle società immobiliari, il governo cinese ha allentato la propria posizione a fine 2022, grazie a un importante programma di misure. L'edilizia rimane il settore con i ritardi di pagamento più lunghi (96 giorni), data la fase di correzione del mercato immobiliare. Il 30% delle aziende intervistate (in tutti i settori) ha indicato l'aumento dei prezzi delle materie prime come principale motivazione dei ritardi di pagamento, contro il 23% nel 2021. L'impennata dei prezzi delle materie prime in seguito alla guerra in Ucraina e la pressione sulle catene di approvvigionamento hanno portato a un forte rialzo dei prezzi dei fattori produttivi nel 2022, mettendo ulteriormente sotto stress le risorse finanziarie delle imprese.

Maggiore ottimismo dopo la fine delle politiche zero-Covid

La politica rigida della Cina nei confronti del Covid ha colpito duramente le imprese nel 2022. Anche se il boom dei prezzi delle materie prime e il calo della domanda hanno condizionato in modo significativo la liquidità e le vendite (rispettivamente per il 24% e il 23% degli intervistati), il 61% ha dichiarato che la scarsa disponibilità di manodopera a causa delle misure di contenimento è stato il principale fattore di impatto su liquidità e vendite.
Per i prossimi 12 mesi, le aziende mostrano un crescente, anche se modesto, ottimismo in termini di vendite e liquidità. Le imprese che si aspettano un miglioramento delle vendite sono passate dal 44% nel 2021 al 50% nel 2022, mentre per la liquidità dal 27% nel 2021 al 49% nel 2022.

Nel complesso, gli intervistati sono sempre più ottimisti sulle prospettive economiche per i prossimi 12 mesi, poiché il governo cinese ha abbandonato la politica zero-Covid a fine 2022. La percentuale di aziende che si aspetta una crescita economica è aumentata dal 68% nel 2021 all'84%. Coface prevede che la crescita del PIL cinese acceleri tra il 4% e il 5% nel 2023.

Scarica questo comunicato stampa : Studio Coface sul comportamento di pagamento delle imprese in Cina: ri... (328,65 kB)

Contatti


Antonella VONA

Direttore Marketing & Comunicazione
TeL. : +39 (02) 48 33 56 40 
Email: antonella.vona@coface.com 

Top