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27/02/2017
Pubblicazioni economiche

Panorama: ripresa economica malgrado le incertezze

Panorama: ripresa economica malgrado le incertezze

Crollo del prezzo del barile e dei mercati finanziari in inverno, referendum sulla Brexit in estate, vittoria di Donald Trump in autunno…un 2016 scandito da numerose agitazioni. Si può sperare in una tregua, con una ripresa per il 2017?

Sebbene la fine del 2016 sia stata segnata dagli sconvolgimenti americani, con il risultato a sorpresa delle elezioni presidenziali e l’aumento tanto atteso del tasso di riferimento della Fed, nessuno di questi avvenimenti ha provocato stravolgimenti sui mercati finanziari. Dopo qualche mese si evidenzia anche un miglioramento della congiuntura nei paesi emergenti, ma durerà?

In effetti, la confusione dovrebbe proseguire nel 2017, dal momento che l’incertezza continuerà a dominare il contesto economico: le previsioni sulle ripercussioni degli eventi del 2016 sono incerte. Tra queste incertezze ci sono le politiche poco chiare e imprevedibili di Donald Trump, sia internamente che in termini di spillovers (come l’impatto sul Messico, dove l’attività è ancora lenta, che spiega il declassamento della valuta rischio paese Coface a B); la mancanza di visibilità sul futuro del Regno Unito le cui modalità di uscita future dall’Unione europea non sono state ancora delineate; l’influenza del rischio politico legato alle prossime elezioni (in particolare in Olanda, Francia e Germania). Inoltre, le incertezze già ben note come le preoccupazioni legate al ritmo del rallentamento dell’attività in Cina e al suo riequilibrio, o ancora la velocità di aumento dei prezzi delle materie prime, saranno sempre presenti.

Nei paesi sviluppati, l’inflazione dovrebbe finalmente ripartire, anche se solo a livello meccanico con il punto più basso raggiunto dal prezzo delle materie prime nel 2016, anche se la domanda domestica rimane relativamente contenuta. Al di là di questi rischi, alcuni paesi sono sulla buona strada come la Spagna (riclassificata ad A3). L’Europa centrale (Estonia, Bulgaria, Serbia, Ungheria) registra un miglioramento della valutazione rischio paese. L’Africa non è da meno, con il Ghana (B) e il Kenya (A4) che ritrovano un po’ di respiro. Si evidenziano alcuni progressi anche in Brasile e Russia. Altri ancora hanno adottato buone soluzioni per il nuovo anno. Chiaramente, tutto ciò è percepito come un aggiustamento più o meno volontario e spesso doloroso, ma a medio termine si prevedono tempi migliori. Dopo un anno difficile, l’Argentina dovrà cominciare a vedere gli effetti delle riforme (che hanno portato all’aumento della sua valutazione a B). In Egitto, in seguito alla svalutazione della moneta e disponendo di un prestito del FMI, i problemi delle imprese in termini di comportamento di pagamento tornano alla normalità, malgrado si preveda un rallentamento della crescita. Al contrario, il monitoraggio sulla Turchia rimane immutato, così come quello sul Sudafrica (declassamento a C). E’ la prima volta dal giugno 2015 che Coface valuta più miglioramento che declassamenti.

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    Economia mondiale: dopo un 2016 difficile, lieve ripresa nel 2017
  • Incertezze persistenti nel 2017: modalità di uscita dalla Brexit e politica americana
  • Rischio politico nel 2017: possibili stravolgimenti
  • Paesi emergenti: numerosi coppie da monitorare
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