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02/10/2018
Pubblicazioni economiche

Insolvenze in Europa centrale e orientale

Insolvenze in Europa centrale e orientale

Un contesto economico favorevole non è sufficiente a ridurre le insolvenze d’impresa in Europa centrale e orientale (CEE). Mentre la crescita media del PIL ha subito un’accelerazione del 4,5%, il livello più alto in nove anni, le insolvenze sono aumentate del 6,4%. Quest’ultimo dato pone fine al trend di miglioramento delle insolvenze d’impresa, diminuite sia nel 2015 che nel 2016. Nel 2017 si è assistito a un incremento delle procedure di insolvenza in nove paesi, soltanto cinque hanno registrato un calo. Questa diversità regionale indica un’ampia varietà di dinamiche, che vanno da una diminuzione delle insolvenze del 27,1% in Slovacchia, a un lieve aumento del 2,4% in Estonia, a un’impennata del 40,1% in Croazia.

Tali eventi sorprendono, considerando che le imprese hanno beneficiato del tasso di espansione economica più elevato dal 2008. Inoltre, la crescita era bilanciata, con un forte contributo degli investimenti in capitale fisso e dei consumi delle famiglie, spinti dalla disoccupazione bassa, dall’aumento degli stipendi e dal miglioramento della fiducia dei consumatori. I fondi provenienti dal nuovo bilancio dell’Unione Europea hanno alimentato gli investimenti pubblici, e l’utilizzo elevato delle capacità produttive in un contesto di domanda solida ha incoraggiato le imprese a espandersi. Dall’altra parte, il periodo economico positivo ha favorito il tentativo di nuove imprese di entrare in mercati altamente competitivi. Spesso le imprese hanno assistito ad aumenti di fatturato ma con profitti limitati, vincolati da costi crescenti, come il graduale aumento dei salari e costi di produzione più elevati, confermati dall’evoluzione degli indici dei prezzi alla produzione. La sopracitata ripresa degli investimenti in capitale fisso ha favorito la domanda per le costruzioni; tuttavia, le imprese non sono state in grado di assecondarla a causa della rapida crescita dei costi dei materiali di costruzione e della mancanza di manodopera. Le difficoltà nel riempire i posti vacanti sono diventate un grande ostacolo per le imprese dell’Europa centrale e orientale, secondo i sondaggi di Eurostat sulle imprese.

Il trend di aumento delle insolvenze rivela la fine del ciclo economico nella regione. L’anno scorso, i paesi della regione hanno raggiunto il picco di espansione economica, si prevede pertanto una crescita più debole nel 2018, seguita da un ulteriore rallentamento nel 2019. Tuttavia, sarà un lieve rallentamento senza alcun segnale di recessione, principalmente grazie a una domanda solida persistente, malgrado le imprese non godranno di condizioni economiche favorevoli come nel 2017. I diversi vincoli di offerta e la forte concorrenza hanno portato a una diminuzione dei margini o a difficoltà nei mercati esteri, dove l’aumento del livello di protezionismo influirà negativamente sulle imprese della regione Europa centrale e orientale. Dal momento che le grandi imprese trarranno beneficio dal proprio potere negoziale e una presenza diffusa, le insolvenze colpiranno principalmente le entità più piccole. Le previsioni Coface (basate prevalentemente sulle aspettative di crescita del PIL) rivelano che le insolvenze d’impresa nella regione aumenteranno del 10,4% nel 2018 e del 15,5% nel 2019.

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