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18/11/2015
Pubblicazioni economiche

Egitto: ripresa lenta, sfide strutturali

Egitto: ripresa lenta, sfide strutturali
COFACE STIMA CHE LA CRESCITA AUMENTERà DEL 4,4% PER IL 2015/2016

Con il nuovo canale di Suez, in Egitto sembra esser tornata la fiducia, che segna l’inizio di una nuova era per il paese. L’economia egiziana sta prendendo la giusta direzione dopo i risultati di sei governi differenti dal 2011. Di recente, le autorità hanno dichiarato che il tasso di crescita reale si è attestato al 4,1% per il 2014/2015, rispetto al 2,2% nel 2013/2014 (l’anno fiscale va da luglio a giugno). Coface stima che la crescita aumenterà del 4,4% per il 2015/2016. L’impegno del governo nelle riforme strutturali ha lo scopo di migliorare il tasso di crescita potenziale dell’Egitto al 6% circa nell’immediato futuro, in un contesto di miglioramento della fiducia delle imprese, maggiori investimenti e produttività. Il miglioramento della performance economica e la stabilità politica hanno rinnovato l’attrattività del paese per gli investitori. Durante la conferenza per lo sviluppo economico, a marzo 2015, il governo ha garantito investimenti per un totale di 36 miliardi di dollari.

La prima parte del panorama analizza la natura dei progressi macroeconomici e le prospettive per il paese nei prossimi anni. La ripresa del settore manifatturiero, la relativa stabilità politica e la disponibilità da parte delle autorità a implementare le riforme economiche, contribuiscono insieme alla crescita economica. Da quando Abdel Fattah al-Sisi è diventato Presidente l’anno scorso, le finanze dello stato si sono rafforzate a scapito delle riforme, compresi il taglio ai sussidi per l’energia (sostenuti dal contesto di prezzi più bassi del petrolio) e l’introduzione di nuove tasse. Il governo ha creato alleanze internazionali per ottenere aiuti e investimenti.

Il paese continua a dover affrontare grandi sfide, approfondite nella seconda parte del panorama. La bilancia di conto corrente dell’Egitto è in deficit nel 2015, a seguito del crollo dei flussi di capitale e delle limitazioni alle importazioni. Di conseguenza, i bisogni finanziari rimangono significativi nel medio periodo e dipendono dai finanziamenti e dagli IDE dei Paesi del Golfo. Le riforme fiscali sono un problema chiave, poiché il deficit e il debito pubblico rimangono elevati. La scarsa competitività del paese è un’altra debolezza strutturale nell’economia. Infine, i problemi di sicurezza a livello regionale continuano a rappresentare una fonte di rischio per la stabilità economica.

L’ultima parte si focalizza sui settori del turismo e dell’auto in Egitto. I turisti tornano in Egitto grazie alla stabilizzazione dello scenario politico. Gli sforzi del governo per attrarre più turisti hanno cominciato a fruttare. L’Egitto possiede anche una delle poche basi nella regione per la produzione di auto, con la presenza di alcuni dei maggiori player globali. Infine, la posizione geografica strategica del paese, il potenziale di crescita, le prospettive per i nuovi investimenti in infrastrutture e la maggiore stabilità politica sono i principali asset per attrarre investimenti.

SOMMARIO:

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  • Egitto: una ripresa lenta e fragile
  • Ripresa settoriale cauta
  • Conclusioni

 

 

 

 

 

 

 

 

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