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21/04/2016
Pubblicazioni economiche

Barometro dei rischi settoriali – aprile 2016

Barometro dei rischi settoriali – aprile 2016

Per la prima volta, Coface aggiorna le valutazioni trimestrali del rischio settoriale a livello globale per 12 settori, in 6 regioni nel mondo (rispetto alle 3 regioni di prima). In un contesto di crescita globale affievolita, la bilancia tra miglioramenti e peggioramenti è prevedibilmente spostata verso i declassamenti, a 9 contro 2.

Due buone notizie per l’Europa occidentale. Dopo i miglioramenti iniziati nel 2013, ora le vendite di auto in questa regione stanno cogliendo lo slancio. Coface prevede ancora degli investimenti in questo settore per il 2016, allo scopo di rispondere a una domanda sostenuta dall’Europa. Inoltre, l’invecchiamento della popolazione europea, sostiene il settore farmaceutico, le cui imprese non risentono più delle misure di austerity fiscale in Europa. Il settore è stato quindi riclassificato a rischio medio.

Sulla scia della ripresa dell’Europa occidentale, l’Europa centrale mostra un livello di rischio più basso rispetto alle altre regioni, nonostante il settore della chimica risenta del rallentamento cinese e della contrazione dell’attività in Russia.

In Nord America, il numero di insolvenze legato all’estrazione del petrolio di scisto è in aumento. Con il prezzo del petrolio vicino ai 40$, gli investimenti in quest’area non sono redditizi. I rischi legati al settore energetico sono quindi molto elevati. I rischi sono in aumento anche nel settore automotive, nonostante la domanda rimanga forte negli Stati Uniti. I Prestiti rischiosi al consumo (subprime) infatti, stanno aumentando rapidamente.

Nei paesi emergenti, in particolare l’America Latina, l’energia e i metalli risentono dei prezzi bassi delle materie prime. La farmaceutica, uno dei settori meno colpiti dal rallentamento economico, soffre dei tagli drastici alle spese del governo in molti paesi della regione.

Anche in Turchia e Medio Oriente, alcuni settori sono sotto pressione. Le costruzioni risentono della restrizione monetaria da parte della banca centrale turca, allo scopo di combattere il deprezzamento della lira contro il dollaro (-28% anno su anno, a fine febbraio 2016). Le vendite di case residenziali sono aumentate dell’11% del 2015. Il settore dei metalli, già colpito da un crollo improvviso dei prezzi legati all’eccesso di capacità cinese (vedere gli studi), è penalizzato dalla contrazione negli investimenti residenziali ed è stato riclassificato come rischio molto elevato.

Infine, in Asia emergente, il settore dell’elettronica dovrebbe essere soggetto a un’attenta sorveglianza, dal momento che le imprese del settore stanno registrando ritardi di pagamento. I settori del retail e delle ICT sono stati declassati, tenendo conto il peso dell’elettronica. 

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