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16/12/2016
Rischio Paese e Studi economici

Uberizzazione dell’economia francese: impatto positivo sull’occupazione ma quanto durerà?

Uberizzazione dell’economia francese: impatto positivo sull’occupazione ma quanto durerà?
  • Francia, uno dei paesi leader dell’economia collaborativa in Europa, con oltre 50 aziende presenti in questo campo
  • Prima del 2012, si evidenziava un disequilibrio tra domanda e offerta nei settori tradizionali: una situazione al limite del monopolio da parte di taxi e settore ricettivo in Ile-de-France con un aumento di 4.000 licenze di taxi create in 70 anni e un deficit di 7.000 camere di albergo a Parigi
  • Dopo il 2012 e l’arrivo di Uber e AirBnB: tasso di occupazione stabile nel settore alberghiero parigino (fino ai recenti attacchi terroristici), 45.000 NCC (noleggio di autoveicoli con conducente) creati in Francia dal 2009

In Ile-de-France le insolvenze delle aziende di taxi sono ampiamente compensate con la creazione di NCC

In Francia, le insolvenze delle imprese di taxi sono aumentate del 60% circa in un anno, passando da 141 casi a fine agosto 2015 a 224 a fine agosto 2016, cancellando in media 3,38 posti di lavoro. In Ile-de-France, tra il 2013 e il 2016 le insolvenze delle imprese di taxi sono aumentate del 135% e in Francia rappresentano un quarto delle insolvenze totali del settore. Contemporaneamente, si evidenzia un’accelerazione delle creazioni di NCC, aumentate di ben sette volte dal 2013, raggiungendo i 14.404 imprenditori in un anno a fine agosto 2016 e 12.964 nuovi posti di lavoro. La regione parigina ha registrato l’incremento più forte (9,5 volte in più), con il 78% delle creazioni totali di autoveicoli con conducente in Francia (ad agosto 2016).
Mettendo a confronto le insolvenze delle imprese di taxi da un alto e le NCC dall’altro, i dati mostrano che l’arrivo di nuovi veicoli sul mercato copre ampiamente le insolvenze, e dopo soli tre anni, tempo considerato critico per un’azienda.

A Parigi, il settore degli hotel tradizionali ha reagito in maniera meno negativa all’arrivo di Airbnb fino ai recenti attacchi

Nonostante l’arrivo di Airbnb sul mercato della capitale nel 2012, le insolvenze nel settore ricettivo sono fortemente diminuite, -58% tra il 2012 e il 2014; malgrado il numero di camere disponibili su Airbnb sia aumentato di ben oltre otto volte. Vista l’offerta alberghiera parigina insufficiente, questa disponibilità extra di camere è servita unicamente a colmare questa mancanza.
Tuttavia, nel 2015 questa dinamica ha cominciato ad invertirsi, facendo bruscamente aumentare le insolvenze del settore degli hotel parigini del 117%. Gli attentati terroristici a Parigi di inizio e fine anno hanno fatto crollare le prenotazioni alberghiere della città, diminuite di circa 5 punti (tra giugno 2015 e giugno 2016), al contrario nello stesso periodo il traffico aereo è aumentato del 3%. Airbnb ha sicuramente sfruttato una parte di questo cambiamento, facendo moltiplicare la disponibilità di camere in un solo anno e superando le 55.000 a fine agosto 2016.
Per contrastare tale pressione, il governo ha intenzione di regolamentare in maniera più rigida il funzionamento di queste piattaforme: tassazione sui redditi addizionali per le imprese di noleggio, limitazione del numero di giorni di affitto per la prima casa o ancora maggiore equilibrio tra le condizioni di accesso ai veicoli privati e ai taxi.

Un calo dell’offerta del 20% di NCC comporterebbe un aumento del tasso di disoccupazione di 0,15 punti

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Questo nuovo quadro normativo mira tra le altre cose a ridurre l’offerta proposta dai conducenti di autoveicoli a noleggio. L’impatto in termini di occupazione potrebbe essere importante in Ile-de-France.
Al fine di determinare se queste riforme siano positive o meno per l’economia, Coface ha creato un modello che spiega le conseguenze sul tasso di disoccupazione e sulla cancellazione delle NCC in Ile de France (unitamente al calo delle insolvenze dei taxi tradizionali).

Se si considera l’effetto sulle società di taxi tradizionali, l’analisi evidenzia che un calo dell’offerta di NCC del 20% comporterebbe un aumento del tasso di disoccupazione di 0,15 punti. Quindi, più l’offerta diminuisce più l’impatto sulla disoccupazione sarà forte.

 

 

 

 

 

INSOLVENZE D’IMPRESA IN FRANCIA: ULTERIORE DIMINUZIONE NEL 2017

 

Le elezioni presidenziali in programma in Francia ad aprile e maggio 2017 rappresentano una fonte di incertezza per le imprese francesi. Quest’ultime infatti, potrebbero rinviare le decisioni di investimento, in lento aumento nel 2017. Questa tutela di capitale investito porterà beneficio alle imprese nel breve periodo. Per il 2016, Coface prevede una diminuzione delle insolvenze del -3,8%, seguito da un -1% nel 2017. 

Nel terzo trimestre 2016, Coface ha registrato 58.970 imprese insolventi, in calo del -1% in un anno. Al contrario, il costo e il numero di posti di lavoro sono aumentati: rispettivamente del +2% (a 3,78 miliardi di euro) in un anno e del +1,4%, circa 186.000 posti. Ciò riflette la tendenza secondo cui la dimensione media delle imprese insolventi è cresciuta, quasi 543.000€ di fatturato. Questo trend è particolarmente evidente nel settore dei metalli in cui la dimensione media di un’impresa insolvente è aumentata del 25%. 

Allo stesso tempo, le imprese risultano più solide, la vita media di un’impresa insolvente è 79,75 mesi, un record dal 2011, grazie a condizioni favorevoli di accesso ai finanziamenti e a un tasso di margine elevato (31,6% previsto nel 2017). 

Infine, per questo trimestre sono tre i settori che risentono di più in termini di insolvenze:

  • Il tessile-abbigliamento, il più colpito da sinistri (+15,5% in un anno) che risente della concorrenza inasprita da giganti come Inditex e delle vendite online;
  • L’agroalimentare, a causa di macellai e panettieri che risentono da due trimestri della stagnazione dei consumi privati;
  • I trasporti, settore indebolito dall’aumento delle insolvenze delle imprese di taxi.
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Antonella VONA

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