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30/03/2016
Pubblicazioni economiche

Studio sul comportamento di pagamento in Cina

Studio sul comportamento di pagamento in Cina

Dal 2003, Coface ogni anno realizza uno studio sull’esperienza di pagamento delle imprese in Cina. Nel 2015, i termini medi di pagamento delle imprese cinesi si sono ridotti, riflettendo un approccio più cauto nella concessione di linee di credito ai clienti. Nel 2015, complessivamente, le esperienze di pagamento in Cina, sono peggiorate. Lo conferma più dell’80% degli intervistati del sondaggio: il 58,1% ha registrato un aumento degli insoluti negli ultimi anni e il 17,9% con insoluti molto lunghi (più di 180 giorni), il cui ammontare eccede il 5% del fatturato annuo del proprio fatturato annuo. Tendenza in linea con l’incremento dei crediti in sofferenza da parte delle banche, con il numero crescente dei fallimenti d’impresa e con il peggioramento della fiducia da parte di imprese e investitori. Inoltre, il debito privato continua ad aumentare più rapidamente del PIL, con i debiti del settore privato non finanziario al 201% nel giugno 2015.

Si evidenziano preoccupazioni crescenti circa il futuro sviluppo dell’economia cinese, che si rispecchia nella volatilità dei mercati azionari, nei flussi di capitale e nelle pressioni sul tasso di cambio. Un numero sempre maggiore di imprese (57,9% nel 2015, contro il 48,4% nel 2014) ritiene che nel 2016 il rallentamento dell’economia cinese si rifletterà nell’insolvenza dei propri acquirenti. Nel 2015, la crescita del PIL cinese al 6,9% era la più bassa negli ultimi 25 anni, tuttavia la previsione di Coface del 6,5% nel 2016 rappresenterebbe un altro record. Il quadro generale mostra una tendenza al ribasso, a causa di un processo di riequilibrio e della domanda bassa a livello globale. Contemporaneamente, nel paese le imprese stanno affrontando sfide crescenti, come l’elevato indebitamento unito a costi eccesivi di finanziamento (nonostante politiche monetarie accomodanti), redditività bassa a causa dei forti eccessi di capacità in alcuni settori e volatilità sul mercato dei cambi e azionario. Nel 2015 le misure finanziare non si sono rivelate così efficaci, Coface quindi prevede per il 2016 una serie di stimoli, poiché le autorità cinesi vogliono evitare contraccolpi.
Il settore delle costruzioni sembra essere quello più a rischio, la situazione infatti sta peggiorando rapidamente. Il 28,3% dei ritardi nelle vendite a dilazione supera i 150 giorni e per il 57% degli intervistati del settore, più del 2% del fatturato è colpito da ritardi maggiori di 6 mesi. Il settore dei metalli e dell’informatica registra rispettivamente il 13% e il 15,2% di ritardi nelle vendite a credito superiori a 150 giorni – anche le telecomunicazioni sono sotto pressione. Alcuni settori sono migliorati ma quelli legati ai consumi delle famiglie, come l’auto e la distribuzione, risentono del peggioramento dei ritardi di pagamento.

hpchina

SOMMARIO

  • Contesto dello studio sui pagamenti
  • Esperienza di pagamento delle imprese nel 2015
  • 2016 – il processo di aggiustamento è ancora in corso
  • Analisi settoriale: nessuno è risparmiato

 

 

 

 

 

 

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