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29/09/2017
Pubblicazioni economiche

Barometro rischio paese e settoriale 3° Trimestre 2017 – ripresa della crescita mondiale: reale o apparente?

Barometro rischio paese e settoriale 3° Trimestre 2017 – ripresa della crescita mondiale: reale o apparente?

Una volta tanto, l’estate si è rivelata particolarmente calma. Nessun grande avvenimento ha sconvolto la direzione presa dall’economica mondiale. Mentre le estati 2015 e 2016 sono state segnate dal crollo della Borsa in Cina dopo la Brexit, l’estate 2017 al contrario, si è caratterizzata per la debolezza storica della volatilità sui mercati finanziari a fine luglio, sebbene numerosi indici borsistici come S&P 500 o l’indice MSCI hanno raggiunto livelli record.

Questa situazione è fonte di incertezza? Sembra un potenziale eccesso di fiducia, dobbiamo temere il possibile scoppio di una bolla? La redditività delle imprese potrebbe essere messa in discussione in caso di crollo dei mercati finanziari.

Sul fronte economico, apparentemente, l’attività si è ampiamente ripresa, portando Coface a riclassificare positivamente 14 settori (contro soli due declassamenti). L’Europa continua su una traiettoria ascendente (riclassificazione delle valutazioni paese di Ungheria, Finlandia e Cipro), i flussi di capitale circolano nuovamente in tutti i grandi emergenti malgrado rimangano sensibili alle evoluzioni della politica monetaria della Fed e al rischio politico. Si osservano sempre più segnali di ripresa in Brasile e in Russia. La resilienza cinese nasconde ancora una grande vulnerabilità, incluso un rischio di credito elevato; mentre l’India ha sorpreso ancora una volta per una crescita deludente nel secondo trimestre. Infine, buone notizie per l’Africa: malgrado le performance di crescita siano ancora modeste, il fitto calendario elettorale estivo è stato relativamente tranquillo.

La situazione sta sorprendentemente cambiando per le economie avanzate. Infatti, mentre nella Zona euro si conferma una ripresa solida, si osservano segnali di debolezza nei paesi anglosassoni, come mostra il tasso di risparmio basso sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito, caratterizzati da un indebitamento elevato delle famiglie. Questo non lascia presagire buone notizie sui consumi privati, alcuni segnali di rallentamento sono già evidenti in queste due economie. La previsione sul loro futuro è oscurata dalla forte incertezza politica: le negoziazioni legate alla Brexit avanzano lentamente mentre Donald Trump delude gli investitori, che stanno incontrando difficoltà nel decifrare la direzione delle politiche future, in particolare per quanto riguarda il piano di tassazione. In Europa, al contrario, l’orizzonte politico è diventato notevolmente più sereno. Questa situazione potrebbe portare al continuo apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro.

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